Madonna di Viggiano

ll patrimonio storico e artistico di Viggiano ha una sua rappresentazione gia' nello stemma comunale: vi compaiono infatti le tre torri del castello Angioino che dominava il paese e di cui restano pochi ruderi. Il Santuario di S. Maria del Monte a fianco del palazzo comunale, e' stato costruito nel 1700. Nell'elegante interno a tre navate, contraddistinto da un soffitto a cassettoni, si conservano altari marmorei in stile barocco, tele del pittore lucano Michele Lanziani e di autori di scuola napoletana. Nei mesi che vanno da Settembre a Maggio il santuario accoglie, sopra l'altare maggiore, la veneratissima statua della madonna nera . Il volto ligneo e' probabilmente opera popolare, dovuta allo scalpello di un pastore o di un semplice artigiano che prese come modello le icone bizantine, introdotte in lucania dai monaci basiliani. Durante le incursioni saracene del XII secolo questa sacra immagine venne nascosta sulla sommita' del Monte di Viggiano, e qui rinvenuta nel secolo successivo. Nel '600 l'originale volto della Madonna fu posto su una statua della Vergine con Bambino, realizzata da artisti spagnoli e paragonabile infatti all'effige della Madonna di Montserrat. Il Capitolo Vaticano decreto' il 26 Dicembre 1891 la incoronazione della venerata statua avvenuta la prima domenica di Settembre del 1892 dal delegato Monsignor Tiberio Durante Vescovo di Marsico e Potenza, e rinnovata nel centenario il 28 Aprile 1991 dal Papa Giovanni Paolo II. Paolo VI nel 1965 elevo' il Santuario a Basilica Minore Pontificia e proclamo' la madonna Patrona e Regina delle genti lucane.

 

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Festa Patronale: Festa in onore della Madonna Nera. Ha luogo la prima domenica di maggio, quando dalla Chiesa Madre di Viggiano la statua, nell�urna settecentesca, viene trasferita nel Santuario del sacro Monte, (il pi� importante santuario mariano della regione) ove resta quattro mesi; e la prima domenica di settembre, quando dal monte ritorna in pellegrinaggio a Viggiano. Fino agli anni Cinquanta il pellegrinaggio al monte iniziava di venerd� notte a bordo di carri o cavalli, oggi ha inizio il sabato sera. Nella piazza antistante la Basilica ha luogo un�assemblea liturgica. Una processione di ragazze, un tempo solo quelle desiderose di contrarre matrimonio, reca in capo i cirii, castelletti di candele votive offerte alla Vergine. Nella processione della domenica alcune donne, specialmente le pi� anziane, procedono scalze, in segno di devozione, seguite dagli uomini che rallegrano l�atmosfera suonando la zampogna. Lungo la strada, i fedeli sono soliti prelevare dei sassi per poi riporli in punti strategici della Via Crucis, in segno di penitenza ed espiazione dei propri peccati. Giunti dinanzi al santuario, i pi� anziani entrano in ginocchio davanti alla statua e girano per tre volte attorno ad essa, secondo un�usanza che ricorda il rito ebraico compiuto attorno all�arca santa; quindi, i fedeli ripongono gli ex voto ed intonano preghiere di ringraziamento alla Madonna. Spesso vengono portati in processione rami o fiori, con i quali si tocca l�urna della Vergine, che saranno poi donati ad amici o parenti. Agli antichi atti di prostrazione, come l�entrare in chiesa strisciando la lingua per terra, si sono sostituiti i cos� detti fioretti, semplici promesse fatte alla Madonna. Nel pellegrinaggio di discesa dal monte la partecipazione collettiva � visibile nei canti corali spesso intonati dai partecipanti con voce tremante e commossa. Numerosa � la partecipazione dei fedeli provenienti non soltanto dalla Lucania ma anche da regioni limitrofe ed in particolare dalla Campania

Feste Popolari & Sagre:

Sagra Maggese della Madonna, 1a domenica di maggio � 1a domenica di settembre

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